“Tutto questo mi evoca dei ricordi poco simpatici. Era il Fascismo che si conduceva così. Era il Fascismo che proibiva la satira, che in un paese civile e democratico dovrebbe essere assolutamente indenne da controlli politici; perché la satira non ha niente a che fare con la politica, anche se prende in giro la politica, ma si sa che è satira. Ed ogni regime serio e democratico accetta la satira, come si accettano le caricature. Era Mussolini che non le sopportava. E qui pensano: "Ripuliremo la stalla", "Faremo piazza pulita". Ma questo linguaggio, al signor Fini, chi glielo ispira? Ci ricorda delle cose che avremmo voluto dimenticare. Questa non è la destra, questo è il manganello. Gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel manganello. […] Alla RAI faranno piazza pulita, lo hanno già annunziato. Ma come si fa a definire democratico un partito che annunzia: "Quando saremo al potere, noi faremo piazza pulita"? Ma questo è un linguaggio del peggiore squadrismo, che loro non sanno cosa fu, ma io me lo ricordo. Questo è il linguaggio con cui andarono al potere.”
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“Il fascismo è l'antitesi della fede politica, perché opprime tutti coloro la pensano diversamente.”

“La sátira es una lección, la parodia es un juego.”
Fuente: [Albaigès Olivart] (1997), p. 345.
Fuente: Strong Opinions, 'Opiniones contundentes' (entrevistas), 1973.